Nel 1998 ero diventato Marketing Manager del gruppo Faac, quando mi trovai ad affrontare una prima (piccola) sfida: realizzare il nuovo calendario Faac per l’anno 1999.
Fino ad allora il calendario era stato viso e vissuto con poco entusiasmo, era un lavoro di routine, si trattava di trovare un soggetto che fosse diverso dall’anno precedente, che richiamasse l’azienda e che, pur destinato a “rudi” installatori, non fosse troppo volgare.
Va subito chiarito che già dopo pochi mesi avevo potuto osservare che i nostri installatori erano tutt’altro che rudi: la maggior parte era benestante, dotata di buona cultura, abituata a relazioni con clienti importanti, amante del bello e abbastanza esigente. Come mia abitudine valutai la cosa in chiave di marketing e non sottovalutai il problema.
L’azienda godeva di una fama indiscussa. La leadership in notorietà ed immagine era incontrastata. Per correttezza va detto che non era così sul piano della quota di mercato che i concorrenti, per lo più sconosciuti al pubblico, erodevano continuamente. I calendari degli anni precedenti erano risultati del tutto ... diciamo ... anonimi. Il posizionamento della marca era invece molto alto per qualità, affidabilità, servizio e, inevitabilmente, prezzo.
Visto quindi il posizionamento dell’azienda (ndr : personalmente sono sempre stato un acceso sostenitore della “coerenza di marketing”, cioè il considerare il "posizionamento" come un punto di riferimento per tutte le attività aziendali), un calendario adeguato sarebbe stato un prodotto simile al famoso e mitico “calendario Pirelli”. Purtroppo, pur godendo l’azienda di ottima salute, l’investimento che avrebbe richiesto sarebbe stato assolutamente non congruente con il beneficio. Va considerato anche che la tiratura prevista non superava le 5.000 copie, data la sua limitata selettiva distribuzione.
L’obiettivo. A quel punto mi sono messo al lavoro, dandomi come obiettivo quello di ricavare un calendario che fosse all’altezza dell’immagine dell’azienda, a costi accettabili.
La strategia. Ripensavo al calendario Pirelli e cercavo una soluzione che mi riportasse a quello schema. Una mia vecchia passione, quella dei fumetti, mi venne in aiuto. In gioventù leggevo abbastanza regolarmente Linus dove, ricordo, venivano proposte le storie di Guido Crepax, Luciano Manara, Andrea Pazienza, Magnus, Hugo Pratt, ecc. Tutti questi artisti del fumetto, nei loro lavori, esibivano anche le donne in chiave di icona erotica. Prendeva quindi forma l’idea del calendario Faac: anziché fotografi e modelle di fama internazionale, il nostro calendario avrebbe avuto un solo autore di fama per anno, che avrebbe portato come modelle le sue stesse creature! Iniziai la ricerca coadiuvato da un’agenzia e nel 1998 nasceva il primo calendario Faac a fumetti, realizzato da Roberto Baldazzini, uno dei principali disegnatori italiani di fumetti erotici (e non solo). Iniziava l’avventura del calendario Faac …
1999 – Le Pin-Up di Roberto Baldazzini (link al sito ufficiale) Il calendario riscosse un notevole successo all’interno del mondo Faac, ma anche oltre questi confini, presso i collezionisti di fumetti. Particolare rilevante: mentre i calendari erotici, per la loro volgarità, spesso non sono apprezzati dalle donne, il calendario a fumetti erotici (ma casti) era molto gradito anche al pubblico femminile. Non mancarono, nel tempo, i detrattori che, ignorando il vero obiettivo del calendario, non mancavano di criticarne alcuni aspetti : difficile leggibilità per la dimensione dei numeri, impossibilità di scrivervi degli appunti sopra ed altre amenità di questo tipo … Una volta, mentre ero in visita da un cliente, mi furono sollevate queste obiezioni; per tutta risposta, con molto garbo lo invitai a fare un giro per i loro uffici. Esaminando scrivanie e pareti si notavano agende, planning e calendari di tutti i tipi possibili, raramente due eguali, che venivano utilizzati per programmare attività, eventi, ricorrenze, scadenze ecc. Ognuno utilizzava quello che più gli piaceva e lo soddisfaceva per aspetto, originalità e praticità, possibilmente diverso da quello del vicino di scrivania, insomma un oggetto molto personale e personalizzato. Ma solo una icona era ricorrente sulle pareti di tutti gli uffici … un elemento d’immagine, piacevole a guardarsi, quasi un quadro … il calendario Faac! Visto il successo del primo, successivamente ogni anno è stato scelto un nuovo autore, pescando sempre tra i migliori fumettisti italiani. Seguirono quindi:
2000 – Valentina di Guido Crepax (link a Wikipedia) Realizzato con tavole originali, a soggetto Valentina, eseguite esclusivamente per noi, fu l'unico stampato in edizione numerata. Valentina si muove, svestita, scegliendo nel suo guardaroba gli indumenti adatti al passare delle stagioni.
2001 – Mila di Luca Tarlazzi (link al sito ufficiale) In questo caso si è dato spazio alla sperimentazione. Realizzato completamente in digitale, racconta le storie di Mila (l’artista si è liberamente ispirato all’attrice Milla Jovovich), una donna bionica (?) del futuro che si muove in atmosfere virtuali.
2002 – Eva Kant di Sergio Zaniboni (link a Wikipedia) Con Sergio Zaniboni, disegnatore di Diabolik, scopriamo alcuni atteggiamenti intimi, a volte erotici, di Eva Kant, da cui emergono prepotentemente il fascino e la femminilità di questo personaggio.
2003 – Secret Room di Erich Von Götha (link a Wikipedia) Con Erich Von Götha si ricorre per la prima volta ad artisti non italiani. Il misterioso Erich von Gotha, infatti è lo pseudonimo di Robin Ray, disegnatore di fumetti erotici britannico conosciuto a livello internazionale. Come si intuisce dal titolo, Von Gotha coglie le donne in momenti d’intimità e le traduce in immagini seducenti.
2004 – Le donne di Hugo di Hugo Pratt (link a Wikipedia) Hugo Pratt, creatore di Corto Maltese, scrive una lettera “all’amico Corto Maltese” , dove racconta di belle, equivoche, misteriose e indimenticabili donne che ha incontrato girando il mondo e che gli avevano parlato di lui, Corto, ricordandolo con nostalgia. Di queste donne Hugo ha fissato le forme, i particolari e gli atteggiamenti in stupendi acquerelli fortemente erotici. Questo calendario è stato voluto anche come tributo all’ineguagliato artista.
2005 – Le Muse di Federico Fellini (link al sito della Fondazione). Il grande regista era solito disegnare, in forma caricaturale, i personaggi dei suoi film, avendone già davanti l’interprete scelto. Le donne dei suoi film sono rappresentate accentuandone le caratteristiche femminili (occhi, bocca, seno, fianchi, ecc.), ma queste caricature non perdono, anzi esaltano la carica erotica di certi personaggi. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Federico Fellini ci è stato possibile realizzare questo pregevole ed unico calendario.
2006 – Sauvage di Olivia De Berardinis (link al sito ufficiale) La prima volta che abbiamo collaborato con una donna disegnatrice di fumetti erotici. L’artista, americana di genitori italiani, trasporta nelle sue creazioni il ruolo della donna dominatrice e selvaggia, ma incredibilmente sensuale e femminile.
2007 – Collezione 2007 di Milo Manara (link al sito ufficiale) Forse il più grande, certamente il più famoso nel mondo, disegnatore erotico italiano. Tavole mozzafiato, incredibili per creatività, ambientazioni, forme femminili e dettagli. Un vero oggetto da ammirare.
2008 – Collezione 2008 di Vittorio Giardino (link al sito ufficiale) Perfezionista del dettaglio, abile sceneggiatore, Giardino è un vero artista completo. E’ apprezzato nel mondo per le sue storie, veri romanzi, e le sue illustrazioni.
2009 – Collezione 2009 di Magnus (link a Wikipedia) Uno dei più grandi di tutti i tempi. La collezione proposta con il calendario è, ovviamente, composta di donne belle, irraggiungibili, allucinanti, erotiche e sensuali.
Con Magnus si è conclusa l’avventura del calendario Faac.
(nell'ottobre 2012, su Repubblica - Bologna è apparso un articolo su Michelangelo Manini che riportava anche la storia del Calendario Faac >> LINK )
© Copyright 2013 Giorgio Favaretto