Durante un raduno del "4x4 nel Verde" organizzato a Castiglione della Pescaia, era prevista un’escursione tra le colline antistanti al mare nel Parco dell’Uccellina (o Parco Nazionale della Maremma) con termine direttamente sulle spiagge del parco.

Durante il percorso si attraversava una collina lungo una stretta area disboscata che ne attraversava tutto il crinale da valle a valle che, credo, servisse ad evitare il propagarsi degli incendi. Il percorso non era particolarmente impegnativo per chi conosceva le basi della guida in fuoristrada, ma abbastanza difficile per i novizi (vedi foto).

Si trattava di usare molta prudenza e affrontare con molta calma i passaggi più ostici.

Durante la fase di discesa ci si trovò a dover superare un alto gradino naturale che tagliava diagonalmente il tracciato. Niente di particolarmente difficile per chi aveva un minimo di dimestichezza con la guida in fuoristrada. Normalmente si tratta di porre l’auto il più perpendicolarmente possibile al gradino e lasciarla andare con la marcia ridotta più adeguata alla pendenza.

Purtroppo non avevano questa dimestichezza due ragazze, con una Land Rover 88 che gli aveva prestato il padre, le quali tirarono dritto sul percorso e, ovviamente, l’auto si inclinò fortemente da un lato mentre superava il dosso. In questa situazione, in fuoristrada, si reagisce sterzando a valle della pendenza per evitare il ribaltamento, esattamente il contrario di quello che verrebbe da fare istintivamente, cioè sterzare verso monte per allontanarsi dal pericolo. Le ragazze sterzarono verso monte e l’auto si ribaltò iniziando a cappottare e rotolare in mezzo alla macchia fino a sparire dalla vista!

Fortunatamente uscirono illese dall’auto che si era schiacciata sul tetto ma, sostanzialmente, in ordine per tutto il resto, grazie anche al robusto telaio in acciaio.

Si trattava di fare qualcosa per recuperare il mezzo … cosa non facile, perché in mezzo al bosco non ci si poteva avventurare con un carro ponte e trattori potenti in zona non ce n’erano.

Dato che ero il mezzo della Leyland più vicino all’incidente, mi feci strada tra i mezzi fermi in colonna e arrivai sul posto.

ndr: devo aprire una parentesi per spiegare che il mio mezzo era una Land Rover 109 e, dato che alle manifestazioni rappresentavo la divisione ricambi, era stato accessoriato con quasi tutto quello che era possibile montarvi a scopo dimostrativo (vedi foto).

Vidi che la Land si era raddrizzata, quindi poggiava sulle ruote e pensai di tentare di riportarla fuori con il potente verricello elettrico di cui disponevo. Snodammo il cavo d’acciaio e agganciammo il mezzo incidentato, quindi tenendo su di giri il motore, con il freno a mano tirato e pestando a fondo sul pedale del freno, tentai il recupero … purtroppo invece di fare salire l’altro mezzo, era il mio che, scivolando sul terreno sterrato, veniva trascinato verso il basso!

Stavo per abbandonare l’impresa quando mi ricordai che avevo a bordo, ad uso dimostrativo, due nuovi “cunei di ancoraggio”, appena ricevuti dalla Land Rover UK, ma che non avevo ancora avuto modo di usare e di cui quindi non conoscevo bene l’utilizzo. Decisi di sperimentarli, se non altro per salvare la nostra immagine.

L‘attrezzo consiste in una zeppa d’acciaio rostrata su cui si infilano le ruote anteriori e dotato di una grossa catena da avvolgere al paraurti che è solidale con il telaio (vedi foto). Scoprimmo con meraviglia la vera funzionalità dell’insieme appena il verricello fu messo nuovamente in azione: le ruote iniziarono a spingere sui cunei che, grazie al rostro, si conficcavano sempre di più nel terreno e quando la forza di tiro era tale da spingere le ruote a scavalcare gli stessi cunei, ecco intervenire le catene che le obbligavano in posizione. Piano piano il verricello fece il suo dovere fino a che vedemmo ricomparire la Land 88 dalla macchia! Un applauso liberatorio accompagnò il successo della manovra: la “RICAMBI” aveva avuto il suo momento di gloria!

L’auto, benché molto deformata nella metà superiore, fu rimessa in moto e completò (con altri alla guida) il percorso.

Il raduno terminò con una scorribanda dei partecipanti in riva al mare, fino a raggiungere una postazione sulla spiaggia dove erano state allestite grandi griglie barbecue che avevano cotto per tutti noi una gran quantità di pesce freschissimo.

Il tutto condito da un meraviglioso tramonto sul mare.

© Copyright 2015 Giorgio Favaretto