Once upon a time ... (c'era una volta)
Racconto qui un po' delle mie vicende professionali e di vita più curiose. Sono storie caratterizzate dall'originalità oppure dalla chiave di lettura professionale. Tutte però sono frutto di esperienze dirette. Ne propongo una in homepage, che può essere quella appena pubblicata o, a rotazione, una delle altre. Sono tutte raccolte nei menù a fianco (o in fondo se usate lo smartphone), quindi scegliete, leggete e magari divertitevi.
Poi andando su Menù Generale avrete accesso a tutti gli altri contenuti del sito: Curiosità per sorridere un po' e con alcuni VIDEO d'epoca, Pillole che sono contributi di professionisti, Le mie interviste tra cui quella al prof. Philippe Daverio, Impegno sociale, un ricordo di Michelangelo Manini
Una giornata con Marcello Mastroianni ed Elettra Marconi
Letta così sembra l’inizio della sceneggiatura di un film di Fellini oppure di un fumetto di Manara con soggetti Felliniani, invece è un’altra storia vera di marketing.
Inquadriamo il periodo: siamo nella primavera del 1995, l’anno in cui è stato celebrato il centenario dell’invenzione della Radio da parte di Guglielmo Marconi. All’epoca ero Direttore Marketing dell’OVA Bargellini di Pieve di Cento (OVA era l'acronimo di Ohm Volt Ampére) . L’azienda, che ora fa parte del gruppo Schneider Electric, è uno dei leader nella produzione di dispositivi professionali per la produzione di energia ed illuminazione d’emergenza.
Il titolare, Giulio Bargellini (1932-2023), è stato uno dei classici imprenditori che hanno contribuito all’insorgere di piccole imprese di successo nel nostro territorio, caratterizzati da: genio, acume, furbizia ed un po’ di mecenatismo.
Grande amante dell’arte del ‘900, nel tempo aveva raccolto una importante collezione di opere di autori famosi, tra cui Afro, Balla, Boldini, Carrà, Chagall, De Chirico, Depero, Greco, Guttuso, Ligabue, U. Mastroianni, Messina, Pomodoro, Sassu, Savinio, Severini, Sironi, ma anche tanti, tanti altri …
Per celebrare il suddetto Centenario il Comune di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi di Villa Grifone a Pontecchio Marconi, mise in atto una nutrita serie di eventi ad alcuni dei quali partecipò anche l’OVA, come sponsor. All’interno di queste manifestazioni venimmo anche in contatto diretto con Elettra Marconi, la figlia del grande scienziato e della seconda moglie, la contessa Maria Cristina Bezzi-Scali. Elettra Marconi, donna energica e vivacissima, presenziava a quasi tutti gli eventi, arricchendoli con il suo contributo ricco di memorie ed aneddoti sul suo famoso padre.
In quelle settimane Giulio Bargellini aveva deciso di acquistare una statua di Umberto Mastroianni dal titolo “energia, slancio progressivo” (a lato una copia in scala di dimensioni ridotte), molto grande, alta quasi quattro metri, che fece sistemare nel giardino d’entrata del nuovo stabilimento, recentemente realizzato.
Va detto che, visto il carattere tecnico dell’azienda, non ci stava affatto male, anzi ispirava un senso tecnologico di potenza ed una forte spinta propulsiva, com’era del resto indicato nel nome e quindi nella volontà d’espressione dell’autore. Queste caratteristiche erano in perfetta sintonia con l’azienda che, dopo alcuni anni bui, stavamo rilanciando alla grande nel mercato.
Un giorno Giulio Bargellini convocò il Direttore Generale ed il sottoscritto e ci lanciò questo messaggio:
“ho fatto due investimenti importanti, il nuovo stabilimento e questa statua, vorrei che fosse dato molto risalto alla cosa e che si parlasse di noi nei principali media nazionali; trovate quindi un modo per sfruttare a favore della nostra immagine queste due nuove realtà; tenete presente che, se servisse per una eventuale inaugurazione, potremmo avere qui Marcello Mastroianni a rappresentare lo zio Umberto che, non essendo in buone condizioni di salute, non si sposta”.
Questo il briefing in sintesi …
Il Calendario Faac - Nascita di un cult
Nel 1998 ero diventato Marketing Manager del gruppo Faac, quando mi trovai ad affrontare una prima (piccola) sfida: realizzare il nuovo calendario Faac per l’anno 1999.
Fino ad allora il calendario era stato viso e vissuto con poco entusiasmo, era un lavoro di routine, si trattava di trovare un soggetto che fosse diverso dall’anno precedente, che richiamasse l’azienda e che, pur destinato a “rudi” installatori, non fosse troppo volgare.
Va subito chiarito che già dopo pochi mesi avevo potuto osservare che i nostri installatori erano tutt’altro che rudi: la maggior parte era benestante, dotata di buona cultura, abituata a relazioni con clienti importanti, amante del bello e abbastanza esigente. Come mia abitudine valutai la cosa in chiave di marketing e non sottovalutai il problema.
L’azienda godeva di una fama indiscussa. La leadership in notorietà ed immagine era incontrastata. Per correttezza va detto che non era così sul piano della quota di mercato che i concorrenti, per lo più sconosciuti al pubblico, erodevano continuamente. I calendari degli anni precedenti erano risultati del tutto ... diciamo ... anonimi. Il posizionamento della marca era invece molto alto per qualità, affidabilità, servizio e, inevitabilmente, prezzo.